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9° CATECHESI

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Saggezza Evangelica e Stoltezza

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Regole per fare una buona elezione

Testo di Sant’Ignazio di Loyola

 

 

Cari amici, vi inviamo per completo il testo di Sant’Ignazio dove spiega quali siano le scelte dei saggi, a differenza degli “stolti” secondo il Vangelo.

Può essere fatto in un momento di preghiera, di silenzio e raccoglimento. E’ un vero aiuto affinché le nostre scelte siano fondati in Dio.

 

 Testo di sant’Ignazio del libro degli Esercizi Spirituali :

 

[169] PREAMBOLO PER FARE L'ELEZIONE.

Per fare una buona elezione, in quanto dipende da me, bisogna che la mia intenzione sia pura e indirizzata soltanto al fine per cui sono creato, cioè la lode di Dio nostro Signore e la salvezza della mia anima. Perciò, qualunque sia la mia scelta, deve essere tale da aiutarmi a raggiungere il fine per cui sono creato, non subordinando o piegando il fine al mezzo, ma il mezzo al fine. Infatti accade che molti prima scelgono di sposarsi e poi di servire Dio nel matrimonio, mentre lo sposarsi è un mezzo e servire Dio è il fine; così pure vi sono altri che prima desiderano ottenere benefici ecclesiastici e poi servire Dio in essi. In questo modo essi non vanno direttamente a Dio, ma vogliono che Dio venga direttamente incontro alle loro affezioni disordinate; così fanno del fine un mezzo e del mezzo un fine, e quello che dovrebbero mettere per primo, lo mettono per ultimo. Perciò devo propormi prima di tutto il voler servire Dio, che è il fine, e poi, se è più conveniente, di ricevere un beneficio o di prendere moglie, che sono mezzi per il fine. Nulla dunque deve spingermi a prendere questi mezzi o a rinunciarvi, se non unicamente il servizio e la lode di Dio nostro Signore e la salvezza eterna della mia anima.

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[170] CONSIDERAZIONE PER CONOSCERE SU CHE COSA SI DEVE FARE L'ELEZIONE: COMPRENDE QUATTRO PUNTI E UNA NOTA.

Primo punto. È necessario che tutto quello su cui vogliamo fare l'elezione sia indifferente o buono in se stesso, e che sia approvato dalla santa madre Chiesa gerarchica, e non cattivo o in contrasto con essa.

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[171] Secondo punto. Alcune cose sono soggette ad elezione immutabile, come il sacerdozio e il matrimonio; altre sono soggette ad elezione mutabile, come accettare benefici ecclesiastici o rinunciarvi, accettare beni terreni o rifiutarli.

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[172] Terzo punto. Una volta fatta una elezione immutabile, questa non si può annullare; perciò non c'è più niente da scegliere: così è, per esempio, per il matrimonio e il sacerdozio. Si noti soltanto che, se questa elezione non è stata fatta correttamente e nel modo dovuto, cioè senza alcuna affezione disordinata, bisogna pentirsi e impegnarsi a condurre una vita onesta in quella condizione scelta. Non sembra che una tale elezione sia una vocazione divina, perché è disordinata e distorta; perciò sbagliano molti che considerano una elezione distorta e cattiva come una vocazione divina; infatti ogni vocazione divina è sempre pura e limpida, senza mescolarvi ricerca di benessere o alcuna altra affezione disordinata.

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[173] Quarto punto. Se qualcuno ha fatto un'elezione mutabile correttamente e nel modo dovuto, cioè senza mire terrene o mondane, non c'è motivo che faccia di nuovo l'elezione, ma si perfezioni quanto può nella scelta fatta.

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[174] Nota. Quando l'elezione mutabile non è stata fatta con sincerità e nel modo dovuto, giova rifarla correttamente, se si desidera ricavarne frutti abbondanti e molto graditi a Dio nostro Signore.

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[175] TRE TEMPI PER FARE, IN CIASCUNO DI ESSI, UNA SANA E BUONA ELEZIONE.

Il primo tempo è quando Dio nostro Signore muove e attira la volontà, in modo che la persona fedele compie quello che le viene proposto senza alcuna incertezza o possibilità di incertezza, come fecero san Paolo e san Matteo seguendo Cristo nostro Signore.

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[176] Il secondo tempo è quando si acquista sufficiente chiarezza di idee, attraverso l'esperienza delle consolazioni e del discernimento dei diversi spiriti.

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[177] Il terzo tempo è un tempo tranquillo: è quando si considera anzitutto per qual fine l'uomo è nato, cioè per lodare Dio nostro Signore e per salvare la propria anima; e quindi, desiderando questo fine, si sceglie come mezzo uno stato di vita fra quelli approvati dalla Chiesa, per essere aiutati a servire il Signore e a salvare la propria anima. Si intende per tempo tranquillo quello in cui l'anima non è agitata da diversi spiriti ed esercita le sue facoltà naturali liberamente e tranquillamente.

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[178] Se l'elezione non si fa nel primo o nel secondo tempo, si propongono due modi per farla in questo terzo tempo.

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PRIMO MODO DI FARE UNA SANA E BUONA ELEZIONE: COMPRENDE SEI PUNTI.

Primo punto. Devo mettermi davanti quello su cui voglio fare l'elezione, per esempio un ufficio o un beneficio da accettare o da rifiutare, o qualsiasi altra cosa che sia soggetta ad elezione mutabile.

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[179] Secondo punto. Devo tener presente il fine per cui sono creato, che è lodare Dio nostro Signore e salvare la mia anima; e insieme devo rimanere indifferente, senza alcuna affezione disordinata, in modo che non sia propenso o affezionato ad accettare la cosa proposta piuttosto che a rifiutarla o a rifiutarla piuttosto che ad accettarla, ma mi tenga in equilibrio come il peso sul braccio di una stadera, per compiere quello che giudicherò più utile per la gloria e la lode di Dio nostro Signore e per la salvezza della mia anima.

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[180] Terzo punto. Devo chiedere a Dio nostro Signore di muovere la mia volontà e di farmi capire quello che devo fare circa la cosa proposta, perché sia per sua maggiore lode e gloria; e insieme devo riflettere bene e sinceramente con il mio intelletto, e fare l'elezione secondo la sua santissima e benevola volontà.

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[181] Quarto punto. Devo considerare, ragionando, quali vantaggi o utilità ci siano, unicamente in ordine alla lode di Dio e alla salvezza della mia anima, nell'avere l'incarico o il beneficio proposto; e viceversa considerare quali svantaggi e pericoli vi siano nell'averli. Devo fare lo stesso nella seconda parte, cioè considerare vantaggi e utilità nel non averli, e viceversa svantaggi e pericoli nel non averli.

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[182] Quinto punto. Dopo avere così esaminato e valutato da ogni punto di vista la cosa proposta, devo osservare da quale parte propende di più la ragione, e decidere sulla cosa in questione seguendo il maggiore stimolo della ragione senza alcun influsso della sensibilità.

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[183] Sesto punto. La persona che ha fatto tale elezione o deliberazione, deve andare subito a pregare davanti a Dio nostro Signore e ad offrirgli la sua elezione, perché la divina Maestà voglia accettarla e confermarla, se è per suo maggiore servizio e lode.

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[184] SECONDO MODO DI FARE UNA SANA E BUONA ELEZIONE: COMPRENDE QUATTRO REGOLE E UNA NOTA.

Prima regola. L'amore che mi muove e mi induce a scegliere una determinata cosa deve discendere dall'alto, cioè dall'amore di Dio, così che io senta prima di tutto che l'amore più o meno grande per la cosa che scelgo è soltanto amore per il Creatore e Signore.

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[185]Seconda regola. Devo immaginare una persona che non ho mai visto né conosciuto e, desiderando per lei ciò che è più perfetto, considerare quello che le direi di fare e di scegliere per la maggior gloria di Dio nostro Signore e per la maggior perfezione della sua anima; farò quindi lo stesso, osservando la norma che propongo all'altro.

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[186] Terza regola. Devo considerare, come se fossi in punto di morte, il criterio e la misura che allora vorrei aver tenuto nella presente elezione; e così regolandomi, prenderò fermamente la mia decisione.

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[187] Quarta regola. Devo immaginare e considerare come mi troverò nel giorno del giudizio, pensando come allora vorrei aver deciso circa la cosa presente, e osserverò ora la norma che allora vorrei aver seguito, per averne allora piena soddisfazione e gioia.

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[188] Nota. Dopo aver osservato le regole precedenti, per la mia eterna salvezza e pace, farò la mia elezione e la mia offerta a Dio nostro Signore, secondo il sesto punto del primo modo di fare elezione [183].

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[189] PER EMENDARE E RIFORMARE IL PROPRIO STATO DI VITA.

Un'avvertenza per coloro che sono legati a una dignità ecclesiastica o al matrimonio, sia che abbiano molti beni terreni, sia che non ne abbiano. Se non hanno la possibilità o la risoluta volontà di fare l'elezione su cose soggette ad elezione mutabile, giova molto, invece di proporre loro l'elezione, presentare un metodo per emendare e riformare lo stato di vita proprio di ciascuno, indirizzando la loro esistenza e il loro stato di vita alla gloria e lode di Dio nostro Signore e alla salvezza della propria anima. Per raggiungere e conseguire questo fine, chi si trova in tale condizione deve considerare a lungo, attraverso gli esercizi e i modi di fare l'elezione già spiegati [175-188], quale genere di casa e di servitù deve avere, come dirigerla e governarla, come educarla con la parola e con l'esempio; così anche riguardo ai suoi averi, quanto destinare per la famiglia e la casa e quanto per essere distribuito ai poveri o in altre opere pie, senza volere o cercare, in tutto e per tutto, nient'altro che la maggior lode e gloria di Dio nostro Signore. Ciascuno, infatti, deve pensare che tanto progredirà nella vita spirituale, quanto si libererà dell'amore di sé, della propria volontà e del proprio interesse.

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